La pandemia ha sconvolto, in poche settimane, il nostro modo di vivere e di lavorare. Non me lo aspettavo (come molte altre persone), ma ho cercato di reagire nel migliore dei modi. Certo, vedere l’agenda ormai vuota, perché la maggior parte dei progetti formativi erano stati rinviati, non mi ha fatto piacere, ma ho cercato di tenere saldo il timone della barca, anche di fronte a onde e venti avversi.
Sono sociologo, scrittore, formatore e facilitatore in Creatività e Innovazione e nel mio lavoro aiuto professionisti, gruppi di lavoro e aziende ad apprendere tecniche di creatività per imparare a generare idee e soluzioni innovative ed efficaci ai problemi quotidiani.
La prima domanda che mi sono fatto è stata: “Come posso vivere e lavorare, al meglio, nonostante l’emergenza da coronavirus?” dopo qualche ora di riflessione ho individuato alcune strategie che sembravano promettenti:
1. Riorganizzare tempi e spazi di lavoro: vivere con due figli che seguono le lezioni in Dad e una moglie, insegnante, che tiene le sue lezioni in Dad non è facilissimo, ma con un po’ di pazienza e una buona organizzazione si può riuscire a coordinarsi bene;
2. Mantenere la mente limpida: ho scelto di selezionare le fonti da consultare, evitando informazioni distorte e sensazionalistiche e ho ridotto il mio tempo su alcuni social, come Facebook, in cui post allarmistici o catastrofisti abbondavano.
3. Dedicare più tempo alla formazione: ho approfittato del maggior tempo libero (recuperato dai mancati spostamenti, trasferte, ecc.) per leggere più libri, seguire video corsi e ascoltare più podcast.
A livello professionale ho deciso di impiegare questo tempo “sospeso”, per la creazione di nuovi contenuti formativi.
Ho aperto il podcast “Creatività al lavoro” in cui condivido tecniche ed esercizi per stimolare le abilità creative, interviste e storie di persone creative, di invenzioni rivoluzionarie, ecc.
Ho anche scritto un nuovo libro “Fai brillare la tua creatività” in cui ho raccolto, nella prima parte, alcune riflessioni per comprendere che cos’è la creatività, i vantaggi dell’impiego del Pensiero Creativo e perché è così importante potenziarlo in questo difficile periodo. Nella seconda parte, ho elencato dodici consigli efficaci (tieni un taccuino delle idee, ascolta il brusio creativo, sfrutta l’ora migliore per generare le idee, ecc.) e alcuni suggerimenti per metterli in pratica.
Visto che non sappiamo quanto dureranno le restrizioni agli spostamenti, mi sono organizzato per “spostare” on line la maggior parte delle mie attività formative (acquistando e imparando ad usare una serie di nuovi strumenti e piattaforme).
La pandemia è sicuramente uno spartiacque: il mondo è cambiato, noi siamo cambiati e la realtà non sarà più quella di prima. A volte sento persone dire: “Quando torneremo alla normalità …” ecco forse dovremmo riflettere sul fatto che la “normalità” è un concetto variabile, un concetto che cambia nel tempo, e che dovremmo immaginare una “nuova normalità”.
Aver lavorato a distanza, per così tanti mesi, ci ha aiutato a comprendere che certi spostamenti, da Roma a Milano (o da Milano a Parigi) per partecipare ad una riunione non hanno più molto senso. La maggior parte delle attività può essere svolta online ottimizzando tempo, risorse economiche ed energie (mentali e fisiche).
Bisognerà ripensare, con creatività e lungimiranza, le modalità di lavoro di molte organizzazioni che dovranno evolversi rispetto al contesto, basato sul controllo e sull’accentramento delle decisioni, di ufficio-dipartimento-organizzazione.
Il nuovo modo di lavorare dovrà essere basato sulla fiducia, sulla collaborazione e sulla responsabilizzazione. Questo approccio permette alla persona un ampio grado di autonomia sulle modalità, tempi e luoghi di lavoro, e richiede la capacità dei manager di organizzare le attività e verificarne l’andamento in funzione di obiettivi.
Credo, poi, che avremo una maggiore attenzione alle persone e alle relazioni. Molte cose che davamo per scontate, adesso assumono una valore diverso. Bere una birra con i colleghi, pranzare con i partner, andare a cena con gli amici saranno tutte attività che apprezzeremo e gusteremo di più.
Il primo consiglio che mi sento di dare ai più giovani (ma anche ai meno giovani) è di utilizzare la creatività per trovare nuove modalità di relazionarci, di vivere e di lavorare. Richard Bach, nel suo libro “Illusioni”, scrive: “Non esiste nulla che sia un problema senza un dono per te nelle mani” … proviamo a cercare, allora, il “dono nascosto” in questa situazione.
Una tecnica che possiamo usare è la “Tecnica del Quadrifoglio”, che ci aiuta a riflettere sulle varie opzioni che abbiamo a disposizione e che ci stimola a trovare nuovi punti di vista. Cominciamo a disegnare un fiore con quattro grandi petali; in ogni petalo, poi, scriviamo una domanda che ci stimola a riflettere e a generare delle idee (se vuoi, puoi scaricare lo schema già pronto).
Petalo 1 – “Che cosa posso smettere di fare?”
Qui possiamo scrivere tutti comportamenti che vogliamo abbandonare, ad esempio “Voglio smettere di guardare le news ogni due ore”, oppure “Voglio smettere di perdere tempo sui social”, “Voglio smettere di avere paura di fare video”, ecc.
Petalo 2 – “Cosa devo continuare a fare?”
Stiliamo un elenco delle azioni che desideriamo continuare a portare avanti, ad esempio “Seguire dei corsi di formazione”, “Leggere almeno 20 minuti al giorno”, “Fornire contenuti di valore ai miei clienti, followers, ecc.)”.
Petalo 3 – “Cosa posso cominciare a fare?”
Annotiamo le azioni che possiamo cominciare a fare, ad esempio “Scrivere degli articoli (o scrivere un libro)”, “Aggiornare il mio sito web (o il mio blog) ecc.”
Petalo 4 – “Che cosa posso fare in maniera diversa?”
Prendiamoci qualche minuto per riflettere su come abbiamo lavorato fino ad oggi e su quali cambiamenti potremmo fare …
Alla fine di questo esercizio, ci troveremo con diverse nuove idee e alcune azioni concrete da realizzare.
Un’ultima considerazione: le cose non cambiano se non ci diamo da fare. Hastag come #AndràTuttoBene o #NeUscuremoMigliori rischiano di essere illusori. Le cose cambiano nella misura in cui noi ci impegniamo per farle cambiare in meglio, e usciremo migliori da questa situazione solo se metteremo tutta la nostra passione, la nostra creatività e il nostro impegno per diventare persone migliori.
Sociologo, formatore, scrittore e podcaster, Giovanni Lucarelli è consulente per professionisti, team e aziende nel campo dell’innovazione e della creatività, al quale ha dedicato il suo ultimo libro “Fai brillare la tua creatività“