Dalla pagina allo schermo, dalla testa al cuore e ritorno: nuovi circoli virtuosi
Gli strappi della storia umana, che avvengano per via di un cataclisma, di una guerra o di un’epidemia, aiutano a riposizionarci, come individui e come membri di una collettività.
Per vivere scrivo, traduco, insegno letteratura. La fiction è il mio pane quotidiano, mi nutro e vivo di quella. Ho quindi utilizzato la pausa di riflessione forzata imposta dal Covid-19 per esplorare un nuovo ambito creativo, in cui far convergere le mie tre passioni-professioni: la scrittura creativa, la mediazione cultural-linguistica, la condivisione del sapere letterario.
Abito a Vancouver in Canada, la città che in questi ultimi anni si è affermata come uno degli hub più dinamici nel settore della produzione cinematografica. Così, dopo aver pubblicato in inglese il mio romanzo The Afrikaner (Guernica, 2019), ispirato agli anni trascorsi in Sudafrica come corrispondente internazionale, ho deciso di scriverne la sceneggiatura insieme a un collega. E’ stata un’esperienza che mi ha insegnato tantissimo: un altro linguaggio (quello tecnico e altamente “visivo” del cinema), un altro modo di “tradurre” (dalla pagina allo schermo, da parole di testo a immagini), un’altra possibilità d’insegnare letteratura (comparando un testo letterario al suo adattamento cinematografico; ho una lunga lista di titoli a disposizione, dal Nome della rosa di Umberto Eco a Seta di Alessandro Baricco).
Questo per quanto riguarda il mio percorso a livello individuale.
Spostandomi sul piano collettivo, ho notato che in una città come Vancouver lo scardinamento del tran tran quotidiano causato dal Covid-19 ha in alcuni casi innescato e in altri solo accelerato una serie di cambiamenti già in nuce sul modo delle persone di viversi come membri attivi e responsabili di una comunità allargata.
Nella pratica, questo si traduce in:
- Una maggiore attenzione a come e cosa si consuma (predilezione per produzione locale/nazionale, possibilmente a chilometro zero) e a come ci si sposta (a piedi, in bicicletta, con lo skateboard, con macchine elettriche, con i mezzi pubblici).
- Una propensione a una dieta vegetariana (e tendenzialmente vegana) come scelta etica fintanto che non verranno presi in seria considerazione i diritti degli animali.
- Una ricerca di equilibrio tra corpo e mente, tra emozioni e razionalità (con forte incremento di pratiche yoga e di meditazione ma anche di letture ben ponderate e, soprattutto, “attendibili”) che contribuisca a limitare i desideri immediati (“cravings”, in inglese), la ricerca affannosa e compulsiva di esperienze ed emozioni, l’adesione a-critica a credi/ideologie, la passiva accettazione di opinioni non supportate da fatti concreti e fonti attendibili.
- Un atteggiamento di fiducia nei confronti del futuro e dei giovani che saranno chiamati a traghettarci verso nuove forme di convivenza, cooperazione e creatività diffuse.
Ecco, in sintesi, come vedo (o forse, perlomeno, auspico) lo svilupparsi di nuovi circoli virtuosi, qui in Canada come nella mia natia Italia, che colleghino le pagine delle nostre vite agli schermi dei nostri computer, la mente al corpo, la testa al cuore: in andata e ritorno.
Arianna Dagnino, PhD ottenuto alla University of South Australia, insegna alla University of British Columbia. E’ autrice di libri in italiano e in inglese, tra cui il romanzo The Afrikaner (Guernica, Toronto, 2019), presto anche in tedesco e italiano, www.ariannadagnino.com. Nel 2015 ha pubblicato un importante saggio su letteratura e migrazioni, “Transcultural Writers and Novels in the Age of Global Mobility” (Purdue University Press).
Assieme al marito Stefano Gulmanelli Arianna è stata protagonista di un’esperienza professionale e di vita unica, progettando autonomamente esperienze di vita prima in Sudafrica poi con i figli in Australia e ora in Canada (ottenendo entrambi dottorati di ricerca negli atenei di Adelaide e Vancouver). Un percorso da intellettuali globali che ha realizzato quanto prefigurato già nel 1996 da Arianna nel suo profetico “I Nuovi Nomadi” (Castelvecchi)