Il nostro settore è stato colpito nel momento più importante della stagione, quello del Salone del Mobile, provocando danni inquantificabili su tutta la filiera. Io e i miei collaboratori abbiamo trascorso gli ultimi tre mesi lavorando sodo per combattere l’incertezza dilagante che la crisi sanitaria stava producendo.
In due settimane, a partire da quel 9 marzo durante il quale abbiamo deciso di chiudere temporaneamente i nostri negozi, abbiamo stravolto il nostro sistema di marketing e di vendita facendo leva sulla nostra forza digitale, servendo i nostri clienti attraverso le piattaforme web e creando con loro progetti di design molto sofisticati.
La nostra capacità di trasformarci e di trasformare la nostra azienda in così poco tempo, è stata l’esperienza più importante degli ultimi anni.
Abbiamo studiato molto, cosa che molte aziende non fanno, soprattutto nel nostro settore.
Quando abbiamo iniziato, 2002, chiunque nel nostro mondo ti diceva in faccia che da quella parte, un mobilificio online, non ci sarebbe stato futuro perché il nostro settore era molto fisico, le persone dovevano toccare i prodotti, dovevano frequentare i negozi e nessuno mai sarebbe riuscito a vendere online addirittura un divano, che invece ha un comfort dei tessuti delle trame da toccare o delle soluzioni da vedere.
Noi abbiamo fatto le prime campagne su Google adwords e iniziato a studiare il web marketing ma anche a scrivere su un blog, siamo stati gli autori senza volerlo del primo blog nel nostro settore. Iniziando a farci tanti amici e a raccontare tutto quello che in qualche modo ci faceva innamorare.
Non solo marketing. Volevamo un contatto diretto con tante persone nel mondo ma in realtà dal nostro piccolo laboratorio di Meda era difficile fare perché erano necessari grandi budget che erano in mano solo a grandi gruppi ai grandi nomi che facevano Salone… quindi abbiamo creato uno sviluppo non materiale del business e del marketing. E in questo, in queste settimane ci siamo trovati a mettere in pratica quello che in qualche modo facciamo veramente da tanti anni, anche se nel tempo oltre allo sviluppo digitale abbiamo poi coltivato un insieme di attività che ci permettevano di fare l’unica cosa che volevamo e sapevamo fare: relazionarci con il cliente finale, in un settore come il nostro in cui la catena del valore è molto lunga, i grandi marchi spesso non parlano con il cliente finale…
Internet è diventato un modo per relazionarsi con i clienti conoscerli direttamente. E quindi quando è successo che la Brianza ha iniziato a chiudere i battenti e anche i nostri negozi dovevano essere chiusi, abbiamo ricominciato a concentrarci nella relazione col cliente senza lo spazio fisico finale e questo ha prodotto un risultato molto molto interessante: nel momento in cui i negozi hanno chiuso abbiamo aperto un altro negozio virtual, un ecommerce in cinque lingue al quale abbiamo aggiunto anche il cinese, ricominciando a vendere online con tutti i nostri ragazzi al fianco e stiamo continuando farlo e questo sta aprendo a delle nuove formule delle nuove idee che forse potranno innescarsi e forse rimanere dopo l’emergenza.
L’errore più grande che si può fare ora è pensare (e sperare) che tutto torni come prima. Quando è chiaro che nulla tornerà come prima. Chi l’ha capito, è già proiettato verso il futuro.
Chi invece non l’ha fatto, rischia di soccombere molto velocemente.
Noi l’abbiamo capito il 9 marzo e oggi stiamo pianificando il nostro business a 5 anni con un modello figlio della nostra esperienza digitale degli ultimi 15 anni, dell’esperienza fatta nel retail degli ultimi 5 anni e, inutile negarlo, dell’esperienza preziosissima degli ultimi 3 mesi.
Il consiglio che posso dare in questo momento è quello di studiare. Imparare e mettere in pratica da subito. Fare impresa oggi non è semplice e mai come ora non è possibile improvvisare.
Filippo Berto è amministratore delegato di Bertosalotti a Meda, Brianza, pioniere nell’uso del web e dei social per un settore tradizionale come quello dei mobili. Qui il suo blog.
Qui il confronto tra Filippo e David Bevilacqua (EnergyWay), già ceo di Cisco Italia, nel recente webinar Italiani di Frontiera sulla piattaforma Rinascita Digitale ,